Due anziani ricoverati a Oristano dopo il contagio da Febbre del Nilo. La diffusione del virus e i consigli delle autorità sanitarie.
Come riportato da unionesarda.it nell’articolo a cura di Valeria Pinna, il virus della Febbre del Nilo torna a far paura. Dopo le prime segnalazioni tra Lazio e Campania, dove si contano una ventina di vittime legate alla zanzara infetta, anche la Sardegna entra in stato d’allerta. Nell’Oristanese, in particolare, due anziani sono stati colpiti dal virus e si trovano ricoverati in condizioni critiche all’ospedale San Martino.
Nel frattempo, la Provincia si prepara a varare un piano straordinario, chiedendo maggiori risorse alla Regione, mentre la direzione generale della Asl 5 e il Dipartimento di Igiene e Prevenzione ricordano che l’unico strumento davvero efficace resta la prevenzione.

La diffusione del virus e l’origine dell’allerta
Il virus della West Nile si trasmette dagli uccelli infetti all’uomo o ad altri animali esclusivamente tramite le zanzare. Nell’80 % dei casi l’infezione è asintomatica, mentre nel restante 20 % causa sintomi lievi. Solo in meno dell’1 % dei contagi può provocare forme gravi come encefaliti o meningoencefaliti.
«È indispensabile la prevenzione e proteggersi dalle zanzare che possono trasmettere il virus», avverte la Asl.
Le contromisure della Provincia e i consigli della Asl
Nonostante la carenza di risorse, la Provincia ha avviato già a gennaio trattamenti larvicidi con prodotti biologici, ora proseguiti contro le zanzare adulte. Tuttavia, le condizioni climatiche instabili dell’estate 2025 hanno favorito la proliferazione degli insetti.
Fondamentale è anche l’educazione dei cittadini. «È importante che i cittadini, in particolare anziani e fragili, si proteggano adottando una serie di precauzioni. In primo luogo occorre evitare i ristagni d’acqua, dove proliferano le larve di zanzara», ricorda Maria Valentina Marras, direttrice del Dipartimento di Igiene e Prevenzione della Asl 5. Come scritto da unionesarda.it
Tra le misure indicate: svuotare sottovasi, copertoni, secchi; cambiare spesso l’acqua nelle ciotole per animali; coprire cisterne e contenitori; usare zanzariere e repellenti, ed evitare zone umide all’imbrunire.
Come riferito da unionesarda.it, infine, «quando un cittadino trova un volatile morto, è necessario che contatti la Asl di Oristano o che si presenti direttamente nei nostri uffici portandoci il volatile morto, precedentemente raccolto con un paio di guanti», dichiara Anna Paola Corda, dirigente del Servizio di Sanità Animale. Ma avverte: «il volatile morto non è pericoloso per l’uomo e non può contagiargli il virus. Dunque inutile creare falsi allarmismi. Solo le zanzare sono il vettore di questa malattia».